giovedì 30 gennaio 2014

Canto V dell'Inferno, vv.82-142. Parafrasi.

Come colombe spinte dal desiderio
volano attraverso l'aria, portate dalla loro volontà,
verso il dolce nido, con le ali spiegate e tese;                                              84

così uscirono dalla schiera (di dannati) tra i quali vi è Didone,
venendo verso di noi attraverso l'aria maledetta (dell'Inferno),
tanto forte fu il mio richiamo pieno d'affetto.                                               87

<<O creatura cortese e benevola
che vai attraverso l'aria oscura vedendo
noi che tingemmo il mondo del colore del sangue,                                      90

se ci fosse amico (Dio) il re dell'universo,
noi lo pregheremmo per la tua pace, poiché
hai pietà del nostro mal perverso.                                                                 93

Di ciò che volete ascoltare e parlare,
noi ascolteremo e parleremo a voi,
mentre il vento si calma, come fa [adesso].                                                  96

La terra nella quale nacqui si stende
sulla costa dove scende il Po
per trovare pace (nel mare) con i suoi affluenti.                                           99

L'amore, che rapidamente si accende in un cuore nobile,
colpì costui per la bellezza della mia persona
che mi fu tolta; ed il modo [in cui venni uccisa] ancora mi fa soffrire.        102

L'amore, che non permette ad una persona amata di non ricambiare l'amore,
mi prese così intensamente per la sua bellezza (di costui),
che, come vedi, ancor non mi abbandona.                                                    105

L'amore ci condusse alla stessa morte.
Caina aspetta colui che ci tolse la vita.>>
Queste parole ci furono rivolte da loro.                                                        108

Quando ascoltai quelle anime sofferenti,
abbassai il viso e lo tenni basso a lungo.
Finché il poeta (Virgilio) mi disse: <<Cosa pensi?>>                                  111

Quando risposi, cominciai: <<Ohimè,
quanti dolci pensieri, quanto desiderio
condusse costoro al peccato!>>                                                                     114

Poi mi rivolsi a loro e parlai io,
cominciai: <<Francesca, le tue sofferenze
mi fanno piangere di tristezza e pietà.                                                           117

Ma dimmi: dei dolci sospiri (quando vi innamoraste),
in che situazione e come l'amore
vi fece scoprire i dubbiosi desideri (che nutrivate l'uno per l'altra)?>>        120

E lei a me [rispose]: <<Non c'è maggiore dolore
che ricordare dei momenti felici
quando si è nella tristezza; e questo lo sa il tuo maestro (Virgilio).              123

Ma se hai tanto interesse di conoscere
l'origine del nostro amore,
te ne parlerò come colui che piange e dice (chi parla piangendo).                126

Un giorno, per diletto, noi leggevamo
di come amore infiammò Lancillotto;
eravamo soli e senza alcun timore.                                                                129

Più volte quella lettura ci spinse
a guardarci, e ci fece impallidire (scolorire il volto);
ma solo un passo (della lettura) fu quello che ci fece cedere.                        132

Quando leggemmo della desiderata bocca (di Ginevra)
baciata da un così [nobile] amante,
costui (Paolo), che non sarà mai diviso da me                                               135

mi baciò la bocca tutto tremante.
Il libro e chi lo scrisse furono [per noi] come Galeotto:
da quel giorno non leggemmo più oltre>>.                                                    138

Mentre uno spirito (Francesca) mi raccontava questo,
l'altro piangeva; così che per la pietà
io svenni come se morissi.                                                                              141

E caddi [a terra] come cade un corpo privo di vita.

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